I criteri stabiliti infatti richiedono, oltre ad altri requisiti ‘tradizionali’, che la macchina / l’impianto di produzione scambi informazioni con sistemi aziendali (es. sistema gestionale, MES) o sistemi esterni (es. dei clienti o dei subfornitori), mediante protocolli aperti, documentati, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciuti (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT).
In questi primi mesi si sono viste sul mercato numerose soluzioni, non poche delle quali si sono dimostrate non adeguate a rispondere ai requisiti, dove quindi anche gli enti certificatori non hanno potuto validare la conformità degli impianti, con notevole danno economico per le aziende. Ad esempio:
Soluzioni minimali
basate sull’invio di alcuni segnali digitali al sistema gestionale, ma poco esplicative delle effettive attività di produzione della macchina in corso e del loro avanzamento.
Soluzioni iper-semplificate
dove l’applicazione è limitata al monitoraggio di funzionamento della macchina, con poca rilevanza nella gestione della produzione.
Soluzioni ‘chiuse’
di fornitori di tecnologie (CNC/PLC) con comunicazione proprietaria e non documentata con il sistema gestionale, o con applicazioni ‘dedicate’ alla macchina del fornitore medesimo.
certezze sui tempi di realizzazione dell’interconnessione;
facilità di realizzazione dell’interconnessione sia lato ‘macchina’ che lato ‘applicazioni’;
ampio supporto su tutte le tipologie di configurazione di macchina (CNC/PLC) e di applicazioni (interfacce);
piena rispondenza ai requisiti per l’iperammortamento, non solo documentata da referenze rilevanti ma anche da enti qualificati.